Gianluca Vialli è stato innanzitutto un uomo di “coppia”.
In coppia nella vita, con la moglie Cathryn White-Cooper, sposa di Gianluca dal 2003. Con Mancini formava la celeberrima coppia della Sampdoria dei sogni. I gemelli del gol. Una delle coppie più iconiche del calcio italiano: Mancio inventava e Vialli finalizzava. Non solo nello sport, ma attraverso un’amicizia di una vita che si suggella con l’abbraccio di Wembley. Con Baggio, altro straordinario numero 10, fece coppia nella Juventus. Con Paolo Rossi ha condotto come commentatore sportivo “Attenti a quei due”, una formula inedita rispetto ai canoni consueti per le trasmissioni di sport in tv, con i due che conducevano da soli tra highlights delle partite. In coppia con l’ex calciatore Massimo Mauro ha creato una fondazione che ha già raccolto in questi anni oltre 4 milioni di euro destinati a progetti di ricerca sulla SLA e per la prevenzione e cura del cancro.
Gianluca Vialli è stato un calciatore poco convenzionale, per il suo modo di giocare a calcio e nella posizione di gioco che assumeva in campo. Poco convenzionale per come è stato definito nel corso degli anni: nelle parole dell’avvocato Gianni Agnelli era il “Michelangelo della Cappella Sistina che sa trasformarsi da scultore in pittore”; per Pasquale Bruno, quando iniziò la sua avventura a Londra, era “Una Ferrari che corre nelle strade sterrate inglesi”; per il noto giornalista Gianni Brera era “StradiVialli”, l’unione di due termini che riconducono al solenne e magnifico violino Stradivari, creato proprio nella città natale di Gianluca.
Gianluca Vialli è stato soprattutto l’uomo che ha fatto sognare e non solo gli amanti del calcio. Un vero e proprio compagno di viaggio. Un uomo che parlava con gli occhi e commentava con il sorriso. Un uomo che ci ha fatto emozionare con gesti tecnici, con la sua emotività e anche con le parole. Nel suo libro Goals, pubblicato dopo la diagnosi della malattia, ha scritto: Voglio ispirare le persone. Voglio che qualcuno mi guardi e dica “Grazie a te, non ho mollato!
Anche questo era Gianluca Vialli.